Subito dopo aver poggiato lo sguardo sull’opera scultorea si resta colpiti dal contrasto fra il sotto, geometricamente e formalmente definido , e il sopra che sembra essere ancora in movimento .
Quest sensazione di cinetismo essasperato viene amplificata se se ruota attorno alla scultura.
L’alternanza fra il finito e il non finito, fra il regolare e l’irregolare e fra la staticità e il moto crea alterttanti livello di senso. Una lettura più poética ci porta ad intravedere le antiche imbarcazioni in falasco utilizzate nell’oristanese is fassonis che riuscendo a intrappolare il mare fra gli steli lo ontrappolano e ne arginano la forza distruttiva quasi si tratasse di un rito propiziatorio utile a fugare paure ancestrali.
“S/título” 2019
220 x 100 x 40 cm
Traquita